Il migliore è Piastri, concreti Russell e Verstappen, di nuovo molto bene Albon e Stroll; tra le squadre Haas in grande spolvero, Racing Bulls sciupa mentre è bocciatura pesantissima per la Ferrari
A Melbourne avevano vissuto un pessimo inizio di campionato, su tutti i fronti: vettura scadente e disastro strategico. Ma era stata una VF-25 troppo brutta per essere vera e Shanghai lo ha confermato, con un weekend andato oltre ogni più rosea aspettativa: diversificano la strategia tra i due piloti e la tattica paga con entrambi, segno che la macchina in Cina c’era. Rispetto ad altri, danno l’impressione di partire certi della singola sosta, concentrandosi sul passo con Ocon e scommettendo sulla rimonta finale di Bearman: un doppio piazzamento a punti che vale oro e che soprattutto scaccia i fantasmi dell’Albert Park.
Era abituato a prendersi le scene che si prendono le cicale, ma ora gli tocca fare la formichina. A guardare Shanghai, gli è riuscito più che bene: sia nella sprint (3°) che in gara (4°) raccoglie più di quanto gli permetterebbe la Red Bull, ed è incredibile che perda a malapena un punto da Norris in tutto il weekend. Mettere punti in cascina, anche se non glorioso, è un lavoro che serve, soprattutto in questa fase in cui la RB21 non è assolutamente un’arma in grado di fronteggiare la MCL39: l’augurio è che a Milton Keynes trovino il modo di far terminare al più presto questo periodo sulla difensiva.
Mettiamo per un attimo da parte la squalifica, per la quale ovviamente non ha colpe. Dopo il GP, dice che senza danno all’ala avrebbe addirittura potuto vincere: versione ottimistica ma neanche smontabile, perché se anche sembra un calcolo sin troppo roseo avrà i suoi motivi per averlo detto. Rischia molto in avvio con Hamilton, poi affronta tutta la gara con tanto carico all’anteriore in meno, perdendo in curva e guadagnando sul dritto, ma con una macchina che paradossalmente, fino al crollo delle gomme, col danno all’ala sembra più bilanciata. Nel finale, con la dura usata, perde ritmo e Verstappen lo passa, prima che i giudici facciano il resto.
Meno gloria rispetto all’Australia, dove è meno incisivo ma anche meno fortunato. Ha già inquadrato la qualifica come l’area nella quale vuole crescere di più, anche se ovviamente essendo al debutto i margini di miglioramento sono enormi e ovunque; la sua gara è comunque difficile da valutare, perché danneggia il fondo al via sui detriti dell’ala di Leclerc e deve conviverci per tutta la corsa, nella quale lamenta un costante sovrasterzo, il contrario rispetto alla sprint. Anche a livello di assetto, dunque, può chiedere di più alla Mercedes.
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